domenica 27 gennaio 2013

Volevano farmi ridere, ma mi hanno fatto paura


In libreria c'era un bambino (max 5 anni) che parlava con un'altro, raccontandogli che in una certa situazione (mi mancava il pezzo di conversazione prima) aveva pianto.
"Perché hai pianto?" gli ha chiesto l'altro
"Perché i grandi urlavano. Volevano essere simpatici e farmi ridere, ma mi facevano paura"

Ho ripensato alle lezioni di psicologia dell'età evolutiva, quando ci dicevano che le interazioni con i bambini dovrebbero essere prese meno alla leggera, perché i bambini non hanno i nostri stessi mezzi per elaborare le situazioni, e possono fraintendere qualsiasi frase, battuta o gioco, e interiorizzarlo secondo la loro interpretazione, a volte andando a costruire le fondamenta di qualche paura o idea che li condizionerà a vita.
Certo, sicuramente non è questo il caso (ma è interessante il fatto che il bambino ci pensasse ancora abbastanza da raccontarlo ad un altro, mentre gli adulti in questione sicuramente avevano già dimenticato l'episodio), ma trovo che fin troppo spesso gli adulti tendano ad essere troppo leggeri nel modo in cui si relazionano con i bambini, prendendoli in giro o usando un'ironia che loro non sono in grado di interpretare. Così come sono troppo poco attenti quando parlano tra adulti di argomenti a volte delicati, pensando che un bambino non li senta solo perché magari sta guardando la tv o sta giocando. Ma i bambini sentono tutto, ascoltano tutto, e cercano di interpretarlo a modo loro. I genitori un po' più sensibili di solito se ne rendono conto subito e si regolano di conseguenza, ma gli amici in visita spesso non sono abituati.

Quindi quando andiamo a trovare un'amica con un figlio anche molto piccolo, attenti a non lasciarsi andare a spettegolare in modo incontrollato (magari con lamentele sul papà) o lamentarsi troppo del mondo, di quanto è brutto, sporco e pericoloso. Lo so che sembra un'esagerazione, ma i bambini sono spugne.

Tutti abbiamo delle paure o dei preconcetti (o delle convinzioni su noi stessi) che ci condizionano fin dall'infanzia. Talvolta, uno dei modi in cui si sono originati è proprio qualche messaggio malsano captato da una conversazione, da una notizia in tv, da una frase negativa buttata lì con troppa leggerezza da chi ci ha cresciuto.

Niente, una riflessione estemporanea che sembrerà ovvia, ma che avevo voglia lo stesso di condividere.


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